fonte ilfattoquotidiano.it, Toni Nocchetti (Presidente associazione "Tutti a scuola onlus", medico
Come sempre quando si ricevono lettere come quella che
segue i commenti sono superflui. La storia riguarda una delle pagine più
tristi e vergognose delle politiche sociali della Regione Campania a guida
centrodestra: l’espulsione dai semiconvitti di 1530
disabili mentali che frutterà un risparmio pari a 42
milioni di euro nel 2015.
[...]
Superfluo ricordare a chi legge che i primi a denunciare il misfatto sono state le famiglie riunite in un ampio coordinamento che li porterà ancora una volta in piazza il prossimo 25 febbraio.
Superfluo segnalare che, al di là di un’interrogazione parlamentare e di qualche scaramuccia in Consiglio regionale, nulla è cambiato e il decreto farà presto sentire i suoi effetti sulla carne viva dei disabili e dei loro familiari.
Superfluo ricordare a chi legge che i primi a denunciare il misfatto sono state le famiglie riunite in un ampio coordinamento che li porterà ancora una volta in piazza il prossimo 25 febbraio.
Superfluo segnalare che, al di là di un’interrogazione parlamentare e di qualche scaramuccia in Consiglio regionale, nulla è cambiato e il decreto farà presto sentire i suoi effetti sulla carne viva dei disabili e dei loro familiari.
[...]
Caro
Toni,
come sai il ragazzo ritratto nella foto è mio figlio Biagio,23 anni, affetto daautismo associato ad un grave ritardo mentale e epilessia.
come sai il ragazzo ritratto nella foto è mio figlio Biagio,23 anni, affetto daautismo associato ad un grave ritardo mentale e epilessia.
Biagio
è una delle 1530 vittime sacrificali immolate sull’altare del risanamento di
bilancio che la Regione Campania con il decreto 108/2014 ha provveduto ad
attuare. Ad oggi mio figlio frequenta uncentro di riabilitazione in
regime di semiconvitto (perlomeno fino al 23/02/2015) dove si reca ogni giorno
e trascorre circa metà della sua giornata.
Biagio
è un ragazzo molto difficile e con tante problematiche. Non parla e non è
autonomo, ha bisogno di assistenza continua per essere lavato, vestito e per
tutte le attività che svolge nel corso della giornata. In questi anni, però,
grazie all’impegno coordinato di esperti, psicologi, terapisti e della nostra
famiglia, ha compiuto tanti piccoli progressi che ci ripagano degli sforzi
quotidiani e che hanno migliorato non solo la sua quotidianità ma anche
quella di tutta la famiglia. Al centro, per esempio, grazie al lavoro di
un’instancabile terapista ha imparato ad andare in bagno da solo (ci sono
voluti circa 7 anni) a mangiare a tavola e ad usare le posate.
Ma
al di là dei progressi e delle autonomie personali raggiunte, il centro per
Biagio rappresenta qualcosa di più: il semiconvitto è il luogo
principale dove trascorre la sua giornata, dove incontra gli amici, dove socializza e
dove svolge attività più o meno piacevoli ed educative. Come ho già detto,
Biagio non parla ma per comprendere la sua gioia nell’andare ogni mattina al
centro non servono parole. Basta guardarlo mentre scende le
scale di casa per prendere il pulmino che lo condurrà al centro per cogliere la
sua felicità. I suoi occhi e il suo sorriso nel rivedere ogni mattina l’autista
e i suoi amici già pronti ai loro posti sono così loquaci da rendere inutile
ogni parola. Probabilmente addirittura un politico riuscirebbe a cogliere
quella felicità e a capire cosa significa per Biagio e per tutti i ragazzi come
lui, avere un luogo in cui sentirsiaccettati, impegnati, compresi e aiutati.
Cosa
succederà a Biagio e ai suoi 1530 compagni di sventura quando questo maledetto
decreto troverà la sua completa applicazione? Accadranno due cose: la prima,
nota a tutti, è la destabilizzazione dei ragazzi che subiranno
un peggioramento delle loro condizioni di vita. Cosa faranno durante tutta la
giornata? Come impegneranno il loro tempo? Dovranno rinunciare alle
attività che svolgono e a vedere i loro amici? Alcuni probabilmente perderanno
le autonomie faticosamente raggiunte nel corso di anni ed anni della loro vita,
altri avranno un peggioramento delle loro condizioni psichiche, altri ancora
aumenteranno i comportamenti autolesivi e violenti, altri le stereotipie ecc.
L’altro
effetto che avrà questo decreto, di cui nessuno finora ha parlato, è l’impatto
devastante che subiranno le famiglie quando dovranno
assistere, completamente sole, il loro congiunto o il loro figlio 24 ore su 24.
Non pensate che ad oggi la situazione sia facile, vivere con una persona che ha
bisogno di assistenza ed attenzione continua e che non può essere lasciata sola
neanche per 10 minuti cambia profondamente le dinamiche di una famiglia. Come
sanno bene tutti quelli che assistono una persona disabile, spesso anche le
azioni più semplici come fare la spesa o fare una passeggiata diventano enormemente
problematiche. Non parliamo poi dell’impatto sulla vita di coppia o sulla
vita sociale della famiglia.
Quando
Biagio è a casa tutto si svolge in sua funzione, trascurando spesso anche gli
altri nostri figli. Le nostre poche ore libere sono rappresentate da quelle che
Biagio trascorre al centro, quando, fiduciosi che si trovi tra persone
competenti, possiamo tirare un sospiro di sollievo e riposarci. Allora la
domanda è: cosa succederà alla mia famiglia e a quelle di tutti gli altri
ragazzi, se dovessimo prenderci cura di Biagio 24 ore su 24?
Non
posso fare a meno di pensarci.
Tommaso Giugliano
54 anni, papà di Biagio
54 anni, papà di Biagio
2 commenti:
DALL'UTOPISTICO' PIU DIRITTI E MENO DOVERI
AL REALISTICO MENO DIRITTI E PIU' DOVERI
SIGNORI GOVERNANTI, ISTITUZIONI TUTTE DOVE VOLETE FAR PRECIPITARE
LA DISABILITA' '?
Vergogna, vergogna, vergogna. Voi istituzioni siete spudorate ma più ancora chi ci crede. Paola
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