Ecco l'incipit:
Dopo le polemiche spesso scomposte lanciate negli ultimi
tempi dai “crociati anti CF” [CF
sta per Comunicazione Facilitata, N.d.R.], fa
piacere leggere qualcosa di ragionato e cauto, com’è il caso del contributo di
Flavio
Fogarolo, intitolato Comunicazione Facilitata a Scuola: abusi e
incomprensioni, recentemente pubblicato da «Superando.it», nel quale, senza
pretendere di stabilire a-priori ciò che è vero e ciò che è falso e senza
chiudere gli occhi rispetto a evidenti mistificazioni da un lato (la CF
manipolata dal facilitatore), o a forzature dall’altro (l’atteggiamento
assolutamente negativista di molte ASL), propone un confronto
condivisibile tra Scuola, Famiglia e Facilitatori, esclusivamente rivolto all’accertamento dell’autenticità
della comunicazione.
Ciò premesso e dando per scontato che chi si occupa in modo serio e scientificamente controllato (uso appositamente questa espressione, che cercherò nel corso dello scritto di giustificare) di CF ha proprio come interesse primario quello di sottoporre a verifica le sue procedure e di fugare qualsiasi dubbio riguardo alla paternità dei messaggi prodotti con tale tecnica, vorrei comunque affrontare alcuni punti critici che nell’intervento di Fogarolo non trovo convincenti.
Ciò premesso e dando per scontato che chi si occupa in modo serio e scientificamente controllato (uso appositamente questa espressione, che cercherò nel corso dello scritto di giustificare) di CF ha proprio come interesse primario quello di sottoporre a verifica le sue procedure e di fugare qualsiasi dubbio riguardo alla paternità dei messaggi prodotti con tale tecnica, vorrei comunque affrontare alcuni punti critici che nell’intervento di Fogarolo non trovo convincenti.
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