martedì 3 febbraio 2015

A proposito di Comunicazione Facilitata e Scuola

Ho pubblicato sul sito un interessante intervento di Fabio Sesti, intorno alla Comunicazione Facilitata. Ribadisco pubblicamente di avere molti dubbi su questa metodologia, ma riaffermo altresì l'orgoglio di non essere intollerante. Le argomentazioni si combattono con le argomentazioni (se si hanno...), mai con le scomuniche.

Ecco l'incipit:

Dopo le polemiche spesso scomposte lanciate negli ultimi tempi dai “crociati anti CF” [CF sta per Comunicazione Facilitata, N.d.R.], fa piacere leggere qualcosa di ragionato e cauto, com’è il caso del contributo di Flavio Fogarolo, intitolato Comunicazione Facilitata a Scuola: abusi e incomprensioni, recentemente pubblicato da «Superando.it», nel quale, senza pretendere di stabilire a-priori ciò che è vero e ciò che è falso e senza chiudere gli occhi rispetto a evidenti mistificazioni da un lato (la CF manipolata dal facilitatore), o a forzature dall’altro (l’atteggiamento assolutamente negativista di molte ASL), propone un confronto condivisibile tra Scuola, Famiglia e Facilitatori, esclusivamente rivolto all’accertamento dell’autenticità della comunicazione.
Ciò premesso e dando per scontato che chi si occupa in modo serio e scientificamente controllato (uso appositamente questa espressione, che cercherò nel corso dello scritto di giustificare) di CF ha proprio come interesse primario quello di sottoporre a verifica le sue procedure e di fugare qualsiasi dubbio riguardo alla paternità dei messaggi prodotti con tale tecnica, vorrei comunque affrontare alcuni punti critici che nell’intervento di Fogarolo non trovo convincenti.

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