L’autismo, si dice, è un problema, o un deficit, di
relazione e comunicazione: e lo è in tutti i sensi, a 360 gradi, investendo
tutto il sistema di rapporti che circonda la persona con autismo e chi le vive
accanto.
E
proprio da questa difficoltà di comunicazione e di comprensione, derivano quei
problemi “collaterali”, apparentemente “piccoli” problemi, che però
rappresentano per le famiglie un grande fattore di stress. Finalmente un parere
del ministero dei Trasporti fa chiarezza sui diritti relativi ai permessi
invalidi per agevolare la8 Luglio, sosta per le persone con autismo. Secondo il
Ministero, infatti, anche una persona autistica ha diritto al
contrassegno per la sosta. Insomma superata una vera distorsione quella di
rilasciare il contrassegno per la sosta solo alle patologie che presentano
delle difficoltà di movimento!
La persona autistica potrebbe avere delle
difficoltà diverse dalla deambulazione ma ad esse correlate, ad esempio
potrebbe avere una difficoltà ipersensoriale nel camminare nel traffico cittadino
(parecchi bambini autistici di "tappano" le orecchie per escludere
alcuni suoni che li infastidiscono), potrebbe cominciare ad urlare per coprire
detti rumori, potrebbe avere delle stereotipie motorie che lo ostacolano nei
movimenti, o, nei casi più gravi potrebbe avere delle crisi di autolesionismo.
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” il diritto alla
mobilità, sancito anche dalla Convenzione Internazionale sui Diritti delle
Persone con Disabilità, con questo inedito parere del Ministero dei trasporti,
ha modo di essere ancora più effettivo, consentendo di superare le difficoltà
di comunicazione e di comprensione reciproca tra le varie amministrazioni e
comandi di Polizia comunali, con la loro burocrazia e le regole, e l’autismo,
con le sue peculiari necessità, anche perché è e noto praticamente ovunque
questa lontananza fra le esigenze della popolazione e le istituzioni.
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