Riporto ampi stralci di un articolo pubblicato in controINFORMAZIONE sul sito. Io credo che questi "problemi" siano tutt'altro che limitati alla Campania e per tale ragione debbano interrogarci tutti.
fonte
ilfattoquotidiano.it, Toni Nocchetti
In un paese
normale.
In
un paese normale non dovrebbe accadere che 1530 disabili mentali
maggiorenni vengano messi alla porta dalle strutture che fino a ieri li
accoglievano.
In
un paese normale se, come più volte l’unione europea ricorda, i livelli essenziali di
assistenza non vengono rispettati, la politica dovrebbe correre
ai ripari.
In
un paese normale la potestà legislativa delle Regioni dovrebbe saldare un
rapporto di vicinanza delle amministrazioni con i cittadini più deboli.
In
un paese normale si dovrebbe discutere come aumentare la qualità
dell’assistenza ai disabili e non come azzerarla.
In
un paese normale si dovrebbe garantire alle famiglie dei disabili una dignitosa
assistenza domiciliare e non una, talvolta, lurida assistenza in centri indecorosi.
In
un paese normale i politici dovrebbero fare ispezioni, visite a sorpresa nei
luoghi deputati all’accoglienza delle persone in difficoltà invece che girare
negli stadi o nei teatri.
In
un paese normale quando, come accadrà in Campania dal prossimo 1 febbraio, 1530
giovani e adulti disabili mentali spesso inconsapevoli, non troveranno più
spazio nei semi convitti tutti dovrebbero
indignarsi.
Tutti
dovrebbero indignarsi: gli intellettuali, i giornalisti, gli artisti, gli
sportivi, gli insegnanti, gli operai, i ragionieri, i vigili del fuoco, i
preti, le suore ecc. ecc.
Tutti dovrebbero
indignarsi e qualcuno vergognarsi.
1 commento:
Quando i diritti violati riguardano la disabilità le levate di scudi sono in netta minoranza.
C'è un pudore generale per questa condizione e il desiderio di non voler caricarsi della sofferenza di una condizione dolorosa ed emarginante che comporta un fardello non indifferente di fatica. Queste 1530 persone non le possiamo portare a Montecitorio per un sit-in clamoroso, così se i politici non ci vengono a trovare li andiamo a trovare noi.
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