Pubblico larghi stralci di una nota che ho inviato a Cristina Calandra,
presidente di “Autismo e Società”, associazione che si è fatta promotrice della
raccolta firme a sostegno della petizione sulla mia recente lettera –
documento.
Cara Cristina,
[…] ho saputo da fonte molto autorevole del
boicottaggio (boicottaggio di fatto. Poi questa parola possiamo sostituirla con un'altra), da parte di CSA, dell'iniziativa legata alla “nostra” petizione,
con tanto di inoltro a soggetti e associazioni varie presenti sul territorio
(tra cui Angsa Torino).
E’ stato inviato
loro il testo di una comunicazione pervenutami giorni prima, ma (ahimè) questi
Signori si sono “dimenticati” di allegare la mia risposta.
Non mi pare l’atteggiamento
più consono: è assolutamente possibile non condividere quanto io penso o scrivo,
ma personalmente non mi permetterei mai di aggiungere che altri (chiunque sia) vendono
solo fumo.
Davanti a ciò
non mi sento demoralizzato, anzi… Ti aggiungo che ho reagito fin da subito a quelli
che chiamo atti di ostilità promuovendo, invece, la petizione di CSA (che non
condivido affatto in toto) sui miei blog e sito. Questione di stile!
Ti invio
questa breve nota adesso, perché alle 9 vado a prendermi Gabriele e io con lui
l'autismo preferisco "farlo" più che "dirlo".
Un abbraccio:
Gianfranco
1 commento:
e' un vero peccato per i nostri cari figli da proteggere che non ci si possa trovare tutti uniti,accomunati e mi riferisco a tutti coloro che operano professionalmente in questo ns ambito.
mi chiedo cosa serva impostare delle sane e giuste rivendicazioni con questi presupposti che lascio a ciascuno definire
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