31 Marzo, fonte "Autismo Oggi"
In cantiere al Miur lo «Sportello autismo». Una buona
pratica di inclusione scolastica degli studenti con disturbi dello spettro
autistico che (come raccontato nei mesi scorsi da ItaliaOggi) partita dal
basso, dall'ufficio scolastico territoriale di Vicenza, e approda in
Commissione istruzione del Senato che ne ha promosso l'estensione a livello
nazionale.
Ora è tra i progetti su cui lavora il Miur per mettere a punto
soluzioni operative che agevolino l'attività delle scuole. «Lo Sportello
autismo mette di in relazione CTS-Centri Territoriali di Supporto, scuole e
famiglie e un piano di formazione che attivi 14 master universitari in
didattica e psicopedagogia sui disturbi dello spettro autistico», spiega
Giovanna Boda, direttore generale del Miur, nella circolare inviata alle scuole
per l'VIII Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo, promossa
dall'Onu per il 2 aprile proprio per generare azioni per un mondo più
inclusivo.
«La scuola italiana è all'avanguardia - osserva il sottosegretario all'istruzione
Davide Faraone -, abbiamo da tempo eliminato le classi speciali e le
marginalizzazioni». Il 72,5% delle persone autistiche, infatti, frequenta la
scuola: quasi la totalità dei ragazzi con meno di 14 anni. Mentre il dato
scende al 67,1% tra i 14 e i 20 anni. Tuttavia, è ancora alta la quota degli
adolescenti, il 13,9%, che non svolgono nessuna attività e rimangono a casa o
in istituto per tutto il giorno.
E' la fotografia scattata dal Censis, in
collaborazione con l'Angsa (associazione nazionale genitori soggetti
autistici), nell'indagine «La dimensione nascosta delle disabilità», realizzata
su un campione selezionato di 302 famiglie e altrettante persone affette da una
forma di autismo (www.censis.it).
«Gran parte del bisogno di supporto educativo e inserimento sociale dei bambini
con autismo - osserva il Censis - ricade sulla scuola, che ricopre dunque un
ruolo assolutamente centrale nel loro percorso di vita». Così, sul totale delle
persone autistiche fino a 19 anni il 93,4% frequenta la scuola, contro il 6,6%
degli under 20 che ne è fuori.
Omogeneo sul territorio nazionale il numero
medio di ore settimanali di sostegno erogate da un insegnante: 15,9. «Con il
ddl La Buona Scuola - aggiunge Faraone - abbiamo insistito sull'importanza
dell'inclusione scolastica di qualsiasi studente, straniero o disabile che sia.
Purtroppo, però, la società ancora oggi discrimina e isola in alcuni casi
questi ragazzi. Per questo occorre sensibilizzarla sul tema dell'autismo».
«È
importante delineare delle linee guida in merito all'inclusione di alunni
autistici», osserva Lucio Cottini, presidente della società italiana di
pedagogia speciale. Nell'attività quotidiana gli insegnanti possono creare un
ambiente in grado di accogliere tutti, «una scuola che non sia luogo di
riabilitazione, ma generalizzazione di attività diverse, facendo attenzione
all'organizzazione degli spazi in classe e al coinvolgimento dei compagni, che
sono una risorsa molto preziosa».
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