“Sono la madre di un ragazzo autistico. Ho appena iscritto mio
figlio al Liceo artistico Brunelleschi di
Montemurlo, ma non lo hanno accettato o meglio la sua
accettazione è condizionata alla creazione di una nuova classe. E io ho bisogno
di capire perché. Anzi, ho il diritto di sapere quali
sono i criteri che hanno portato a questo no. Abbiamo chiamato non so quante volte
io e mio marito, ma il preside Gaetano
Flaviano, nonostante abbia dichiarato a mezzo stampa di
essere aperto e disponibile verso i genitori, si nega e la responsabile
del sostegno idem. Siamo di fronte a un vero e proprio muro di gomma”.
Eva Maggiorelli,
mamma di tre figli e presidente dell’Associazione Orizzonte Autismo
Onlus, non ci sta. “A rendere il tutto alquanto insolito –
spiega – è il fatto che le Brunelleschi abbiano invece accettato Maria, l’altra
mia figlia, e non suo fratello Nico. Nelle graduatorie che stabiliscono
l’ammissione a scuola, i ragazzi con certificato di disabilità partono già per
legge con dei punteggi precisi, ai quali vanno aggiunti quelli stabiliti da
criteri uguali per tutti – racconta -. Va da sé, dunque, che è molto difficile
che restino tagliati fuori proprio dei disabili. Se poi si considera che i miei
figli hanno addirittura il padre che lavora a Montemurlo e che dunque garantisce
loro ulteriori punti, il mistero si infittisce: perché
Maria sì e Nico no?”. Un diniego, poi, che nessuna
mail ufficiale ha comunicato a Eva, la quale ha saputo della risposta solo
consultando il sito del Ministero dell’Istruzione. “Altre famiglie di amici –
precisa – hanno ricevuto la mail della scuola con la risposta. Noi no. Per
nessuno dei due figli. E questo è alquanto strano. Ma non voglio pensar male.
Voglio solo parlare con il dirigente scolastico in modo da avere spiegazioni”.
Eppure parlarci sembra una missione impossibile. “Abbiamo
telefonato, ho inviato mail e anche una Pec: nulla. Le poche cose che so, me le
hanno confidate sottovoce alcuni impiegati impietositi – continua Eva
Maggiorelli -. In base a quanto emerso, pare che i bambini con disabilità che hanno richiesto
l’iscrizione al Liceo artistico siano 10 e che, avendo 5 classi, ne abbiano
accettati soltanto 5, uno per classe. Ora, io mi rendo conto che dietro possano
esserci esigenze complesse dell’istituto e che dunque la dirigenza sia stata
costretta a fare scelte così drastiche, ma parliamone. E invece no, omertà pura. Ma io non mi arrenderò. Ho diritto di
sapere e andrò fino in fondo”.
1 commento:
LA VERGOGNA PIU' ASSOLUTA PER CIO' CHE COMMETTONO EVIDENTEMENTE NON AFFLIGE LE ISTITUZIONI,
QUESTO AGIRE CONTRO I NS FIGLI ED I LORO GENITORI E' DA TERZO MONDO. EMBLEMATICII GLI ATTI DI VOLER SCARICARE SULLE FAMIGLIE PARTE DEGLI ONERI ASSISTENZIALI.CON LA PRETESA DI FARE TAGLI SUI NOSTRI DRAMMI ED OVVIAMENTE CONTINUARE A GESTIRE ALLO STESSO MODO TUTTO IL RESTO.
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