18 Maggio, fonte "La Nuova Venezia"
Il sogno di Clelia. Può partire da qui
il racconto di Clelia Fuga, una ragazza ventenne di Mestre che si presenta
così: «Salve sono Clelia e sono autistica».
Un sogno
diventato realtà lo scorso venerdì nel reparto di Pediatria di Dolo e che oggi
verrà raccontato nella registrazione del programma della Rai Fatti vostri, alle
11. Racconta di questo sogno la madre di Clelia, Caterina Fiorenzato, che parla
di sua figlia e della sua forte volontà di voler diventare un Dottor Sorriso,
un clown di corsia per il suo desiderio di regalare felicità, di portare la
gioia nei luoghi dove prevale il dolore. Desiderio che Clelia comincia a
realizzare partecipando ai corsi organizzati dall’associazione mestrina “Il
Piccolo Principe” che da anni forma operatori che portano il sorriso nei vari
reparti ospedalieri.
Un sogno che
travalica e supera le difficoltà che Clelia e la famiglia hanno saputo
affrontare in questi anni. «Abbiamo
avuto la diagnosi di autismo quando Clelia aveva due anni. Uno choc, ma poi ci
siamo rimboccati le maniche e abbiamo affrontato la cosa per il bene di nostra
figlia». Non si arrende di fronte alla sorte Caterina, che dedica anche
parte del suo tempo alla Croce Verde, e in un lungo e duro percorso conduce la
figlia, sorretta dall’amore e dalla costanza materni, a raggiungere una certa
autonomia, sempre sotto la sua vigilanza. Autonomia e coscienza di sé che
convincono Clelia a partecipare al corso de “Il Piccolo Principe”.
La notizia vola veloce tra gli amici e
soprattutto nel gruppo di mutuo aiuto su Facebook “Io ho una persona con
Autismo in famiglia”, creato da Enrico Maria Fantaguzzi e da lì nella redazione
dei Fatti vostri, la trasmissione antimeridiana della Rai condotta da Giancarlo
Magalli. Il 14 aprile la registrazione dell’intervista che oggi andrà in onda.
«Un emozione indescrivibile», ricorda
Clelia, «un’accoglienza incredibile con il personale Rai che è stato
meraviglioso», rincara Caterina.
Nel frattempo
però non si ferma la volontà di aiutare gli altri in ogni circostanza. Così
mamma e figlia si ritrovano circa un mese fa in un centro commerciale a
sostenere con un banchetto l’attività di Telefono Azzurro. «Perché noi siamo
sempre attive ad aiutare», ricorda la signora Fiorenzato. Che conclude: «Ci tengo a precisare una cosa. L’autismo
non è una malattia neurologica, ma sensoriale. Non perdetevi d’animo, non
smettete di lottare e sappiate che potete rivolgervi ai gruppi di chi ha già
vissuto la vostra esperienza».
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