mercoledì 31 dicembre 2014

"Mio figlio autistico maltrattato in asilo". Comunicato stampa di Autismo Treviso e Angsa Veneto

fonte http://tribunatreviso.gelocal.it/

MOGLIANO. Quella di accompagnare il proprio bambino a scuola, di salutarlo e di seguire con gli occhi il suo ingresso assieme ai compagni di classe, per molte mamme è una consuetudine quasi quotidiana. Per una giovane moglianese dal 18 ottobre scorso non è più così. Da quel giorno, infatti, per lei e per suo figlio di 5 anni è iniziata un’odissea, fatta di richieste, colloqui e segnalazioni.
Dopo aver cercato invano di risolvere la situazione con le strutture scolastiche, pochi giorni fa, si è sfogata con una pubblica denuncia sui social network. «Sono esasperata» dichiara «mio figlio è stato maltrattato dalla maestra di sostegno: una mamma l'ha visto strattonare dopo essere stato inseguito per l'asilo. Non è giusto che questa persona abbia alzato le mani e ora continui ad andare a scuola, va sostituita».
Il piccolo da oltre due mesi ha smesso di andare a lezione. Nel frattempo è stato aperto un procedimento disciplinare verso l’insegnante, tuttora in corso. «A mio figlio» spiega la mamma «è stato diagnosticato un ritardo cognitivo con sfumature di autismo. Per due anni è andato a scuola sereno e tranquillo, ma dall'arrivo di una nuova insegnante di sostegno le cose hanno iniziato a peggiorare». Fino al punto di non ritorno, con la decisione di tenerlo a casa: «Dopo aver avuto esperienza di urla, strattonamenti e metodi poco corretti, riferiti da altre mamme, nei confronti di mio figlio che non è, peraltro, in grado di raccontare, essendo la sua produzione verbale ancora scarsa» scrive la mamma in una lettera inviata al dirigente scolastico a fine ottobre «non mi sento di poter fare la scelta di portarlo a scuola fintantoché la situazione rimane quella attuale».
«Negli anni passati» spiega «si sono succedute due insegnanti di sostegno che hanno saputo contribuire notevolmente allo sviluppo delle potenzialità di mio figlio. Ma la nuova insegnante è apparsa fin da subito diversa, non mi ha mai chiesto nulla né della disabilità di mio figlio, né delle terapie in atto, non ha voluto collaborare con il Centro per l'Autismo. Pare evidente che questa insegnante non sia formata, almeno per quanto riguarda la disabilità di mio figlio».

Le tensioni sono aumentate fino all'episodio del 17 ottobre: «Il giorno dopo ero ad una festa di compleanno e una mamma mi ha raccontato che mio figlio era stato inseguito e strattonato». Immediata è scattata la segnalazione. Attualmente la maestra è ancora al suo posto: «Al colloquio per l'indagine disciplinare» rivela la mamma «avrebbe dichiarato che il suo strattonare e trascinare mio figlio di 5 anni è stata un'azione di contenimento».
Ricevo e pubblico volentieri

Comunicato Stampa: Maltrattamenti a scuola per un bambino con autismo a Mogliano

Gentile Direttore,
Spett.le Redazione,

Di fronte all'ennesimo episodio di trattamento inadeguato di un bambino autistico nella scuola, questa volta verificatosi in un istituto comprensivo di Mogliano Veneto e riportato dalla stampa locale*, le associazioni ANGSA Veneto onlus e Autismo Treviso onlus ribadiscono quelli che dovrebbero essere dei punti ormai solidamente acquisiti, ma risultano invece ancora alquanto precari.

1. Per una buona inclusione dei bambini e ragazzi con autismo nella scuola è necessaria una convinta, attiva e aperta collaborazione delle famiglie. Una impostazione a compartimenti stagni è del tutto disfunzionale e improduttiva. Le famiglie sono portatrici di un sapere sul proprio figlio che deve essere per quanto possibile condiviso con la scuola, e il lavoro svolto a scuola deve essere fatto conoscere alla famiglia, ma ancor prima le sue linee devono essere costruite insieme nel PEI. “Sinergia” è un concetto fondamentale, che spesso però non trova attuazione, e da questa non attuazione discendono a catena molti problemi. .

2. Gli insegnanti curricolari devono essere coinvolti, ai compagni di classe e al personale non docente devono essere fornite le conoscenze e le competenze sull’autismo che servono per una buona inclusione. Se necessario, anche l’ambiente deve essere modificato secondo le particolari esigenze del soggetto autistico. Fondamentale è anche l’apporto professionale della neuropsichiatria infantile.

3. L’insegnante di sostegno ed eventualmente anche l’assistente assegnati all’allievo con autismo devono essere specificamente formati. Non è possibile lavorare su una disabilità così impegnativa se si è privi di ogni conoscenza in materia di autismo. Invece spesso questo ancora avviene: a soggetti autistici vengono assegnati insegnanti di sostegno digiuni di ogni nozione specifica e privi di esperienza, con conseguenze che possono essere disastrose, sia per il bambino o ragazzo sia anche per chi lavora con lui, come dimostrano i casi di burn-out e i casi più gravi di trattamento inadeguato, maltrattamento e violenza

Auspichiamo  che il bambino possa riprendere la frequenza della scuola materna con le condizioni descritte. Ci conforta che l’insegnante sia stata sospesa dall'incarico.
Ringraziamo le persone  che sono state solidali con la famiglia segnalando i comportamenti inadeguati dell’insegnante. Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia.


Distinti saluti


Fabio Brotto (Presidente Autismo Treviso onlus)
Sonia Zen (Presidente di Angsa Veneto onlus)
Per info mob

3334158640-3351303112

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