Colgo
l’opportunità di questo spazio sul blog per congratularmi innanzitutto con
Gianfranco per la sua abilità di comunicatore, per la determinazione con cui
porta avanti la sua battaglia per i diritti degli autistici adulti, ma
soprattutto per la costanza con cui ha perseguito il suo progetto di scrittura.
Scrivere
non è infatti cosa semplice, non lo è per nessuno, meno che mai per chi ha
l’impegno gravoso e costante di seguire il figlio disabile, ritagliando per lui
ogni possibilità di stare insieme, nel rispetto degli impegni della comunità in
cui il ragazzo vive.
Solo chi
ha una forte determinazione riesce a ricavare in mezzo agli impegni quotidiani
momenti in cui buttare giù le idee prima che sfuggano, infilzarle con la penna
o catturale con la tastiera del notebook prima che queste svaniscano soffocate
dalle preoccupazioni degli impegni concreti di una non facile quotidianità.
Mi si
permetta a questo punto una divagazione che nasce dall'immagine vista
su La Stampa di ieri di Domenico Quirico fotografato una delle ultime volte al
lavoro: il giornalista rapito in Siria da ormai cento giorni scrive seduto sul
marciapiede con il notebook sulle ginocchia, in una strada del Mali da dove era
inviato di guerra.
Chi come
me cerca spazi tranquilli per poter raccogliere le idee e svolgere
l’operazione, apparentemente semplice della scrittura, in realtà sempre più
impegnativa e minata da tante distrazioni visive, sonore più facilmente
comunicative, non può non rimanere colpita dalla determinazione di chi riesce a
svolgerla in ambienti ostili o difficili.
Parafrasando
Pavese, che nel suo diario “Il mestiere di vivere” ha analizzato non solo
l’animo umano in modo insuperabile, ma ha fornito anche osservazioni tecniche
sulla scrittura, ancora molto utili, vorrei formulare l’augurio a Domenico
Quirico di poter presto tornare a casa e riposarsi prima di riprendere il suo
compito di inviato di guerra dalle zone calde del mondo.
E a
Gianfranco gli auguri di successo per il suo libro che svolge una battaglia
altrettanto ardua.
Adelaide
4 commenti:
Infatti la trincea non é solo al fronte ma nella quotidianitá delle nostre famiglie e nella consapevolezza che non cambierà ma potrá migliorare , potrá essere piú sopportabile. Grazie al l'impegno , alla denuncia, al lavoro . Grazie a Gianfranco ma anche grazie a te Adelaide che aiuti a divulgare la cultura sull'handicap come una risorsa . Grazie veramente.
Mi associo a quello che, molto bene, ha detto Tiziana. Scrivere è difficile, lo é ancora di più quando si raccontano esperienze drammatiche. A modo loro Domenico e Gianfranco si rassomigliano... Ciao Adelaide, sei brava. Silvia
Grazie a voi, Tiziana e Silvia, di leggermi e condividere qualche idea scaturita dal confronto che nasce da questo blog di Gianfranco.
Adelaide
Quirico é un grande reporter. La citazione di Adelaide ci aiuta a mantenere viva la speranza di una sua liberazione e conseguentemente di un rientro in patria che speriamo vicino. Michele, Guggiano
Posta un commento