“Sono
aumentati a 48 i posti per i bambini presso il Centro per il trattamento
precoce dei disturbi dello spettro autistico gestito dall’ANFFAS di Teramo.” Ne
da notizia il Capogruppo Regionale del Partito Democratico, Sandro Mariani,
dopo la pubblicazione della relativa delibera da parte della ASL di Teramo.
“Abbiamo svolto un ottimo
lavoro di concerto – continua Mariani – nei confronti delle giuste
sollecitazioni avanzate dai familiari dei bambini in attesa di trattamento,
consapevoli dell’importanza clinica di un tempestivo intervento sull’autismo in
età infantile. I risultati ottenuti dal centro e riconosciuti dalle famiglie ci
spingono, come recentemente indicato anche dal legislatore nazionale, a farci
carico della problematica dell’autismo soprattutto in questa fase.”
Il riferimento del Capogruppo è
alla legge 134 dello scorso anno, che prevede l’inserimento della diagnosi e
della cura dell’autismo nei Livelli Essenziali di Assistenza, facendo compiere
un passo in avanti verso l’attenzione dedicata a questa patologia.
“Un plauso va alla sensibilità
dimostrata dall’Azienda Sanitaria Locale – aggiunge Mariani – che ha raccolto
le istanze, impegnandosi tempestivamente a fornire risposte concrete e
tangibili verso la problematica, consentendo l’accesso alla cura a diversi
altri bambini. Sono personalmente venuto a contatto con molte di queste realtà e
sto cercando di trovare una soluzione stabile a questo servizio cosi
importante.”
Dopo le garanzie sull’apertura
nei prossimi mesi dell’altro centro di Sant’Atto per la cura dell’autismo in
fase adulta, continua dunque l’impegno verso le famiglie che quotidianamente
lottano con le problematiche legate alla gestione di questi pazienti.
“L’audizione di Fagnano in
commissione di vigilanza – conclude il Capogruppo Dem – ci ha consentito
di far emergere tutte le sfaccettature della problematica autismo sul nostro
territorio e che ho già rappresentato all’Assessore alla Sanità, Silvio
Paolucci, affinché si intervenga con il nuovo Piano Sanitario, ormai alle
porte, per definire i fabbisogni rispetto a questa patologia e garantire
servizi adeguati, che superino la fase sperimentale, per diventare presidio
stabile di salute.”
Nessun commento:
Posta un commento