Il tasso di autismo nei bambini nati da padri ultracinquantenni
è del 66 per cento maggiore che tra i figli di padri ventenni: lo rivela una
nuova analisi dei dati clinici di 5,7 milioni di bambini di quattro paesi,
confermando la correlazione tra rischio autismo ed età del padre già emersa in
precedenti ricerche. I dati mostrano anche un aumento del rischio se la madre
ha più di 40 anni o è adolescente, e se tra i due genitori c'è una forte
differenza di età.
La probabilità di avere un figlio autistico aumenta quando i
genitori sono relativamente anziani al momento del concepimento: il rischio più
consistente riguarda i padri ultracinquantenni, ma rimane comunque
significativo per padri e madri di più di 40 anni, per le coppie in cui il
padre è più vecchio della madre di una decina d'anni e, in controtendenza, per
le madri adolescenti. E' quanto emerge da un ampio studio epidemiologico pubblicato sulla rivista “Molecular
Psychiatry” da Michael Rosanoff, direttore dell'associazione di
pazienti Autism Speaks, e colleghi.
Alcune ricerche avevano già evidenziato una correlazione
statisticamente significativa tra l'età avanzata dei genitori e il rischio di
autismo nei figli, ma molti aspetti di questo legame non erano stati chiariti.
Per esempio, alcuni studi avevano trovato un incremento del rischio con l'età
avanzata del padre ma non della madre.
Rosanoff e colleghi hanno analizzato i dati
dell'International Collaboration for Autism Registry Epidemiology (iCARE)
relativi a oltre 5,7 milioni di bambini di Danimarca, Svezia, Israele, Norvegia
e Australia occidentale, 30.000 dei quali affetti da autismo. I bambini, tutti
nati tra il 1985 e il 2004, sono stati seguiti dai ricercatori fino al 2009.
Dall'analisi dei dati è emerso che, rispetto ai bambini nati da padri intorno ai 20 anni, il tasso di autismo era del 66 per cento più elevato nei bambini nati da padri cinquantenni e del 28 per cento più elevato in quelli nati da padri tra 40 e 50 anni.
Per quanto riguarda l'età della madre, rispetto ai nati da madri ventenni
il tasso di autismo era del 15 per cento superiore nei nati da madri
quarantenni e del 18 per cento superiore nei nati da madri adolescenti.
Il tasso di autismo è risultato ancora più elevato quando entrambi i
genitori erano più anziani, coerentemente con l'ipotesi che l'età di entrambi i
genitori abbia un'influenza. Più sorprendente è che il rischio di autismo
aumenti con l'aumentare della differenza di età tra i genitori: i tassi
raggiungono i massimi valori quando il padre è tra 35 e 44 anni di età e la
partner più giovane di 10 o più anni.
Il maggior rischio associato all'età dei padri over 50 è
coerente con l'ipotesi che l'insorgenza di disturbi dello spettro autistico sia
in parte legata a mutazioni genetiche negli spermatozoi, mutazioni che
aumentano con l'età del soggetto. I fattori di rischio associati all'età della
madre rimangono invece ancora senza spiegazione, così come quelli legati alla
differenza di età tra i due genitori.
“Quando abbiamo scoperto per la prima volta che il rischio di autismo
aumenta con l'età del padre, abbiamo ipotizzato che uno dei fattori
determinanti fosse il tasso di mutazioni genetiche", ha spiegato Abraham
Reichenberg, coautore dello studio. «Le ricerche genetiche successivamente
hanno mostrato che l'ipotesi è corretta; in questo studio abbiamo mostrato per
la prima volta che il rischio di autismo è associato alla differenza di età tra
i genitori, e le future ricerche dovranno cercare di spiegare questa
correlazione”
.
1 commento:
Interessante, non del tutto convincente, rimane il fascino della genetica, rimane il bisogno di capire.
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