venerdì 12 settembre 2014

La nostalgia del futuro

Può succedere, a volte, che i mass media propongano l’uso esasperato di neologismi, o di termini fino a poco tempo prima usati, come dire? “normalmente”, che entrano a far parte, tout court, del nostro bagaglio comunicativo. E’ capitato ieri, per esempio, con la “misura in cui…” o l’attimino”, succede oggi con il “detto questo….”, con lo “stacchiamo la spina”, con “l’infantilismo intra-uterino”, con l’abuso (avete notato?) dell’aggettivo “ottimo”, e via dicendo.
In questo clima inflazionato capita magari, persino a una modesta persona come il sottoscritto, di veder giudicato (svariate volte) con la patente di “ottimo” un normale intervento sul tema del “dopo di noi”, in cui francamente credo di essermi limitato a sottolineare situazioni e condizioni che tutti, ahimè, dovremmo conoscere bene.

Non mi meraviglia allora che una persona di levatura ben più alta, pubblica ed autorevole, quale certamente è Gianluca Nicoletti, raccolga, ed facile averne un riscontro visitando sul web network e siti specializzati, una miriade di “ottimo” e “mi piace” per la pubblicazione di un articolo (http://www.lastampa.it/2014/09/09/societa/salviamo-i-nostri-ragazzi-dai-guru-del-fantaautismo-l7MlD1wZzeuglzkspLpHjK/pagina.html) che viceversa, a mio parere, è stato - meno prosaicamente - un “buon” intervento, su cui non è blasfemo – tuttavia - non ritrovarsi in totale sintonia.

Il post "La nostalgia del futuro", pubblicato in queste ore da superando.it (cui va il mio grazie) è interamente visualizzabile, alla sezione autismo, del sito www.gfrvitale.altervista.org.
Invito tutti alla massima condivisione in rete.

1 commento:

Unknown ha detto...

Un articolo che argomenta in modo convincente una tesi condivisibile e mette senza mezzi termini il dito nella piaga del condizionamento culturale subito da tutti noi e della profonda differenza di strategie attuabili dalle famiglie di fronte all'handicap.

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