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Pubblico l'articolo del Sole 24 Ore, del 12 u. s. Sul sito, oltre che questo articolo, nella sezione AUTISMO IN è visualizzabile l'articolo che si riferisce al nuovo Patto per la Salute.
Autismo: ecco gli altolà delle Regioni al testo del Ddl all'esame del Senato (da http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2014-06-12/autismo-ecco-altola-regioni-065843.php?uuid=Abl87lsJ)
Autismo: una legge
troppo parziale quella prevista dal testo unificato in discussione alla
commissione Igiene e Sanità del Senato, perché si occupa di una sola patologia
rispetto alla criticità delle risposte esistenti per tutti i disturbi
neuropsichici dell'età evolutiva e ancora di più nel momento della transizione
in età adulta. Anzi, il fatto di metterla a punto per una sola malattia
potrebbe indurre anche i pazienti di tutte le altre a chiedere altrettanto. E
poi la prevista rete per l'autismo rischia di essere esterna e parallela ai
servizi esistenti; c'è una presenza di elementi controversi e non scientifici
(diete, vaccini e simili) e di elementi troppo specifici o dettagliati o di indicazioni
che potrebbero cambiare nel tempo; c'è contraddittorietà di alcuni articoli
(farmaci, esenzione, lea) rispetto alla normativa esistente.
Sono questi i punti critici
che le Regioni hanno messo in evidenza in un documento appena approvato e messo
a punto come parere sul testo base adottato dalla Commissione Igiene e Sanità
del Senato «Disposizioni in materia di prevenzione, cura, riabilitazione delle
persone affette da autismo e di assistenza alle famiglie».
Le Regioni nel
documento - che sraà consegnato in audizione alla commissione - mettono in
evidenza tuttavia anche alcuni punti positivi del testo che, sottolineano, sono
già presenti nelle «Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento
della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore
dei disturbi pervasivi dello sviluppo con particolare riferimento ai disturbi
dello spettro autistico» approvate in conferenza Unificata a novembre 2012.
Il testo in sostanza
indica la necessità di garantire una diagnosi precoce (anche eziologica) e
interventi tempestivi basati sulle evidenze (oggi le persone con Asd spesso
arrivano alla diagnosi tardivamente, hanno difficoltà ad effettuare gli
approfondimenti eziologici necessari e a ricevere gli interventi appropriati e
basati su evidenze scientifiche).
Ribadisce poi la
necessità di garantire la continuità delle cure nella transizione verso l'età
adulta e in tutte le età della vita (oggi sono soprattutto gli adulti con Asd a
non ricevere adeguata assistenza e addirittura "scomparire" dopo i 18
anni trasformati in "disabilità intellettiva") e sottolinea
l'imprescindibilità di un coinvolgimento attivo della famiglia, e la rilevanza
per la prognosi degli interventi educativi e sociali, in integrazione con
quelli sanitari.
Bene anche il fatto
che evidenzi l'importanza di un sistema in rete con un approccio multi
professionale, interdisciplinare, specifico per età e per tipologia di
disturbo, integrato tra Salute, Sociale, Istruzione e Lavoro e ribadisca il
ruolo di formazione e ricerca.
Le proposte di
modifica messe a punto dalle Regioni - che nel documento inseriscono il testo
corretto con le motivazioni dei relativi intereventi - riguardano la
chiarificazione di alcuni passaggi e al loro allineamento alle Linee di
Indirizzo.
Per quanto riguarda
gli elementi terminologici:
- "autismo" va sempre sostituito con "disturbi dello spettro autistico";
- "validati a livello internazionale" va sempre sostituito con "basati sulle migliori evidenze scientifiche disponibili", che è la dicitura corretta e che rispecchia la necessità di modificare gli interventi in base ai rapidi cambiamenti delle conoscenze nel tempo;
- "autismo" va sempre sostituito con "disturbi dello spettro autistico";
- "validati a livello internazionale" va sempre sostituito con "basati sulle migliori evidenze scientifiche disponibili", che è la dicitura corretta e che rispecchia la necessità di modificare gli interventi in base ai rapidi cambiamenti delle conoscenze nel tempo;
Sui contenuti veri e
propri invece le osservazioni partono dal fatto che i centri di riferimento
sono uno snodo essenziale della rete, ma devono avere funzione di supporto,
consulenza e formazione per le altre strutture e di approfondimento mirato per
alcuni utenti (clinico e/o eziologico), come già indicato nelle Linee di
indirizzo. Considerarli i luoghi fisici della presa in carico di tutte le
persone con disturbi dello spettro autistico, secondo le Regioni sarebbe
«insostenibile dal punto di vista epidemiologico», «troppo faticoso in termini
di spostamenti per gli utenti», «sradicante rispetto ai contesti territoriali»,
«frammenterebbe le risposte per le comorbilità presenti», richiederebbe
consistente investimento di risorse aggiuntive e interferirebbe con l'autonomia
delle Regioni nell'ambito dell'organizzazione dei servizi sanitari.
La creazione, poi, di
una banca dati specifica per l'autismo appare poco utile in assenza di un
sistema informativo per i disturbi neuropsichici dell'età evolutiva; e
importante è il tema della residenzialità, ma «va fatta molta attenzione
all'avanzare dell'istituzionalizzazione di ritorno e ai costi conseguenti».
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