20 Aprile, fonte ladige.it
Sempre più numerosi i ragazzi e
bambini, dalla vita apparentemente normale, che si presentano al Pronto
Soccorso con un disagio psichico che nasconde un grande dolore: iperstimolati,
addestrati a primeggiare, incapaci di trovare la forza di reagire ad una
delusione. E' quanto è emerso nel dialogo oggi ad Educa tra la dottoressa
Costanza Giannelli, direttrice dell'Unità ospedaliera di Neuropsichiatria
infantile dell'Ospedale S. Chiara di Trento, il maestro Franco Ulcigrai,
Cofondatore della scuola Steineriana il Cerchio di Rovereto e Maurizio
Camin, direttore della cooperativa sociale L'Ancora.
"Pigiama party alla scuola materna, tre lingue in
prima elementare, corsi di arti circensi, musica, gare di sci, la media del
nove. Ai bambini viene chiesto di essere sempre più intelligenti, dotati, abili
e capaci. Troppo desiderare, troppo avere, troppo sapere, troppe soglie buie
varcate in anticipo, con corpo fragile, senza corazza e senza la spada
giusta". E' questo il pensiero di Costanza Giannelli che disegna i
genitori moderni come i responsabili, a volte inconsapevoli, di un grande
dolore inflitto nei bambini, perché "è più facile vantarsi della luce
dell'intelligenza del proprio figlio piuttosto che della zona d'ombra dove si
muove la consapevolezza". E così i bambini si trovano prima o poi ad
imbattersi nell'indifferenza, nella delusione e nel fallimento senza strumenti
per poterli affrontare. "Umiliati e feriti a morte non riescono a reggere
lo sguardo dell'altro, si blindano nel rifugio solitario e meditano la
vendetta. E così il web diventa uno specchio senza confini e senza regole, un
luogo dove cancellare il disonore e la vergogna, dove si può apparire e
scomparire senza regole e responsabilità".
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