A un anno dalla Conferenza
nazionale sulla disabilità, la sottosegretaria fa il punto sulle poche azioni
compiute, e le tante incompiute, del Piano d’azione biennale. Tre le priorità:
meno burocrazia, fondo non autosufficienza e il dopo di noi
E’
trascorso un anno dalla conferenza nazionale sulla disabilità di Bologna, che
doveva dare gambe al Piano d’azione biennale. A metà della strada e del tempo
trascorso per l’attuazione del Piano, e ripercorrendo le “140 azioni” che
l’allora ministro del Lavoro e delle politiche sociali Enrico Giovannini
spronava a “mettere in sequenza e monitorare, individuando le priorità da
attuare e non cambiandole in corsa”,abbiamo cercato di capire qual è lo
stato dell’arte, cosa si è realizzato in questi 365 giorni e cosa è in fase di
realizzazione di quei punti, cosa invece è fermo e perché, quali sono le azioni
prioritarie per l’attuale governo. L'articolo integrale è pubblicato su www.gfrvitale.altervista.org alla sezione "Autismo IN"
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