lunedì 18 febbraio 2013

I disabili siamo noi

Della vicenda Pistorius - Steenkamp non colpisce solo la consueta morbosità dei mass media,  preoccupati unicamente di innalzare gli indici di ascolto con il lancio delle più disparate congetture, ultima in ordine di tempo l'omicidio per gelosia...  In fondo questo è un atteggiamento che si può persino tentare di capire. Ha dentro di sé una logica per quanto aberrante, dal momento che ai giornali e alle televisioni che fanno gossip poco interessa il dramma umano, molto di più il cinico ritorno economico degli sponsor!
Ciò che personalmente trovo ancora più ipocrita e disgustoso è il clima di caccia alle streghe della cosiddetta gente comune. Mi è capitato, anche in questa occasione, di sentire formulare non solo sentenze di condanna che sono di là da venire (e che magari ci saranno... Perché esercitarsi, però, in un mestiere che spetta ad altri?), ma anche ascoltare giudizi sommari fondati sul presupposto che una persona gravemente disabile è molto più esposta di altre (!) a "turbe mentali" capaci di tradursi in atti gravissimi, fino all'uccisione di un essere umano.

Questa barbara lettura della disabilità è chiaramente figlia di una diffusa ignoranza che questo Stato si è dimostrato incapace non solo di sconfiggere ma persino di contrastare. Esiste al riguardo un pauroso deficit culturale del quale nessuno parla, ancora una volta perché il "problema" sembra appartenere solo ad altri, a chi è colpito direttamente o indirettamente da certe tragedie.

A mio parere, per rimuovere questa paurosa arretratezza, non è tanto importante realizzare una facile rituale campagna di sensibilizzazione. Ciò di cui c'è bisogno è invece un vero e proprio salto culturale.
Senza conoscenza, infatti, ci trasformeremo noi tutti in disabili, nel senso che non saremo mai abili a capire!

2 commenti:

Unknown ha detto...

Come se giustificare tutto con un disordine mentale rendesse più sopportabile certe tragedie.
Mentre la lucidità di Breivic, l'autore della strage di Utoya, ci lascia troppo scoperti, senza difese.
Il diverso fa paura ma ci aiuta a sopportare.

Unknown ha detto...

io penso che un essere umano come Pistorius , che da quando era bambino lotta per dimostrare a se stesso di riuscire a fare l'inimmagginabile, sia una persona che ha sofferto e soffre .
Questa condizione può portare ad una vulnerabilità maggiore che in altri soggetti, a sentirsi sempre menomati ed inferiori ad altri .
Questo certamente non vuole dire che un disabile sia esposto più di altri a " turbe mentali" , visto che ogni giorno sentiamo di violenze su donne e che queste violenze nascono all'interno della famiglia.
Ma se dobbiamo considerare Pistorius una persona " normale", dobbiamo anche prendere in considerazione la possibilità delle sue debolezze.

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