mercoledì 9 luglio 2014

DAL TRECENTO AI GIORNI NOSTRI

Non ragioniam di lor, ma guarda e passa è un celebre verso della Divina Commedia di Dante, diventato un modo di dire comune, sebbene con numerose varianti  "storpiate" (non ti curar di loro, non parliam di loro...).
Nel Canto III dell'Inferno, al verso 51, Virgilio, guida di Dante, sta descrivendo i cosiddetti "ignavi", cioè "coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lodo":
« Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa. »
Dante ne ha una pessima opinione. Egli li pone nell'Antinferno, una collocazione che permette che i dannati possano perfino sentirsi superiori a loro. Per questo fa pronunciare a Virgilio la sdegnosa frase: di loro non vale neppure la pena parlare, si deve solo andare oltre, scegliere il silenzio.
Perché questa premessa? Ho dovuto rimuovere il video "Momenti di vita" dal mio sito in quanto (così ho saputo) "qualche" solerte genitore (in realtà uno?), appellandosi a quel disco rotto chiamato privacy, di cui sono tutt'altro che sicuro  la persona in questione conosca minimamente il significato, avrebbe protestato nei miei confronti. La "colpa" del video sarebbe quella di far apparire in fotogrammi della durata di circa un secondo persone filmate (non da me) in attività che Gabriele svolge "anche" con operatori e compagni, dal momento che non vive in un convento 
Cosa dire? Con questa logica oscurantista (OSCURANTISTA) e bigotta (BIGOTTA) nei telegiornali, per esempio, non dovrebbe essere trasmesso alcun servizio: quanti estranei sono ripresi mentre passano per strada o sono allo stadio o dentro un bar?
Poco male. sono... un pastore che conosce le sue pecorelle e credo di non sbagliare se scrivo che so bene da chi è partita questa crociata. Dante nel 300 scriveva, come avete letto, "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa". 
Sono passati più di settecento anni ma la lezione del sommo poeta rimane, evidentemente, attualissima. Ed è per tale ragione che dico a questa simpatica persona "non mi curo di te, ma guardo e passo"!


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci sono genitori che non hanno capito che l'autismo deve avere una dimensione pubblica e riservatezza e censura sono categorie diverse. Come si fa a parlare di privacy se in un video compaiono per pochi attimi altre persone che fanno parte della scena? Gli dovevi tagliare la testa? Come sarebbe bello se tutti facessimo lo sforzo di pensare a cose serie... Silvia

Anonimo ha detto...

Parole sante le tue, cara Silvia. Marco

Unknown ha detto...

É una crociata che non comprendo proprio perché i nostri figli sono "invisibili" io ho scelto di rendere Laura visibilissima, prima quando c'era ma sopratutto ira che non c'è più, per non dimenticare e per non far che l'unico scacco all'autismo sia la ...morte ma il suo sorriso! Rimettilo !

Gianvi ha detto...

Grazie Tiziana, dici cose giustissime ma purtroppo per alcuni (anzi: per alcune) giocare a fare i protagonisti è un piacere irrinunciabile. Perché negarglielo? Come passerebbero altrimenti il tempo visto che vedono trame e nemici dappertutto? Pubblicherò altro, te lo prometto, ma in un altro momento: oggi scelgo di dare un premio alla stupidità anche perché, stanne certa, questa persona non capirà un c... nemmeno delle tue parole! Facciamola felice...

Anonimo ha detto...

Credo che ognuno abbia il diritto di tutelare i propri figli e se stesso. Quello che non ammetto è nascondersi dietro a un dito. Ci vuole poco a dire: io tizio non voglio che l'immagine di mio figlio caio venga divulgata.
Giorgio

Posta un commento