mercoledì 10 dicembre 2014

Lo stalker e' "autistico", una tesi "micidiale". E le famiglie insorgono

fonte redattoresociale.it

Lo stalking sarebbe spia di una forma di autismo, seppure lieve: ed esisterebbe, pertanto, una possibile associazione tra gli stalker e le persone autistiche. Ad affermarlo, in occasione del congresso di specializzandi delle Scuole italiane di Psichiatria, è stata Liliana dell’Osso, presidente del Corso di Laurea di Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica all’università di Pisa, oltre che coordinatrice della Scuola di specializzazione di Psichiatria. 

La tesi, confermata nel corso di un’intervista dalla stessa dottoressa, ha fatto presto a rimbalzare su Televideo Rai e su alcuni siti d’informazione on line: ed è balzata agli occhi di alcune famiglie del gruppo virtuale “Io ho una persona con autismo in famiglia”. Subito è scattato l’appello degli amministratori, che lanciavano il “mailbombing”. “E’ uno dei nostri principali strumenti di espressione e di protesta – riferisce Enrico Maria Fantaguzzi, fondatore del gruppo –. E anche in questo caso si è dimostrato efficace: in poche ore, un migliaio di mail sono state recapitate agli indirizzi della dottoressa dell’Osso e del dipartimento di Psichiatria dell’università di Pisa. Non contestavamo la tesi scientifica, che pure non ci pare fondata.

 Ma siamo genitori e non ci esprimiamo su questo: quello che ci preoccupa è invece lo stigma che porta con sé e l’enorme, micidiale ricaduta che la divulgazione di una tesi del genere, tra un pubblico non competente, può provocare. Stalking e autismo, in questo momento, è un binomio pericolosissimo, che rischia di vanificare gli sforzi delle nostre famiglie, che ancora devono lottare per far restare il proprio figlio a scuola, mentre i genitori degli altri bambini non lo vorrebbero in classe, considerando un elemento di disturbo. Siamo ancora al Medioevo, per l’inclusione dell’autismo. E uscite come queste rischiano di annullare i risultati faticosamente raggiunti”. 

Poche ore dopo l’avvio del “bombing”, Dell’Osso ha contattato telefonicamente lo stesso Fantaguzzi: “Non pare intenzionata a rivedere la sua tesi, per la quale pare abbia prove scientifiche. Però si è scusata per aver messo questa notizia in mano a giornalisti generalisti, favorendone la divulgazione a 360 gradi. Ci ha quindi chiesto di partecipare, in qualità di relatori, al prossimo congresso di Psichiatria, che si terrà a giugno. Porteremo il punto di vista delle famiglie, che è tanto difficile far emergere in questi contesti: di questo, quindi, ci consideriamo soddisfatti”.

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