lunedì 27 maggio 2013

Ho ricevuto da Marisa questa dedica. Non potevo non pubblicarla sul blog perché si tratta di un pensiero che apprezzo molto. Penso che gli uomini che ricevono certi doni siano fortunati... anche se nella vita non mancano (mannaggia) altri generi letterari meno belli! Grazie.

Un giorno l'onda chiese al mare: "mi vuoi bene?". Ed il mare le rispose: "Il mio bene è così forte che ogni volta che t' allontani verso la terra io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. Senza te la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare piatto, senza emozione. Tu sei l' essenza del mio esistere.".L'onda fu felice. Tra le braccia del mare.
Facendo finta, ogni volta di volare via, per dare quel senso di precarietà alle cose, per renderle preziose. Ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia grandi, per riportarla a sé.Raccontano che una notte la luna illuminava il mondo, e l'onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perché l'onda potesse assaporare anch' essa quella precarietà che rende le cose preziose.L'onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni. E fanno finta che sarà l'ultima volta che l'onda partirà verso la terra, per non tornare più, ma poi, alla fine, è più forte su tutto il bisogno di riprendersi. Nel sogno di un bene senza fine.

Tony Kospan

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si, e' davvero una gran bella dedica!
Le parole del "mare" sono quelle che ciascun innamorato vorrebbe sentirsi dire
È l' onda che pur pare voglia scappare, in realtà non chiede che di essere riabbracciata.
L'eterno gioco degli amanti si ripete all'infinito
Apprezzare questa dedica significa dare valore a chi non solo ha tradotto in parole un pensiero ma anche e soprattutto al cuore di donna che lo ha fatto suo

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