venerdì 10 luglio 2015

Ancora sul ddl dell'autismo. No al disfattismo, si al confronto serio

Pur essendo perplesso, come molti, rispetto ad alcuni punti del ddl sull'autismo (che non vuol dire essere contrario a prescindere...), come ho già avuto modo di dire e scrivere, trovo che il disfattismo strisciante nei suoi confronti, che si coglie in giro, sia completamente ingiustificato e pretestuoso. 
Ho la sensazione che qualcuno remi contro e non vede l'ora di dimostrare che stavamo meglio prima... Insomma la vecchia stupida teoria del "tanto peggio tanto meglio", che consente di ricavarsi ridicole nicchie da dove, soprattutto "associazioni" composte da due tre persone, pensano di giudicare tutto e tutti! 
Meglio farebbero a leggere il ddl, a farselo spiegare perché potrebbero averne bisogno, a non limitarsi - come sempre - a riportare le opinioni degli altri. Spieghino invece, con parole loro, perché ci troveremmo davanti a una bufala! Se non ne fossero capaci, come temo, suggerisco a questi/e maestre di astenersi: ci farebbero felici se ci risparmiassero il loro sottile compiacimento [G. V.]

fonte Vita.it

Con 296 sì e 6 no la Camera ha approvato oggi pomeriggio la proposta di legge “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie". Il provvedimento torna ora all’esame del Senato, dove ci si aspetta una conferma del testo licenziato oggi.
Per Roberto Speziale, presidente di Anffas, non c’è però molto da festeggiare: «Sappiamo che il testo è frutto di una mediazione e apprezziamo il tentativo di portare maggiore attenzione ai problemi delle persone con autismo, tuttavia è un’enorme occasione perduta. Cosa cambierà il giorno in cui questa legge sarà in vigore? Purtroppo poco o nulla».
Anffas è l’associazione maggiormente rappresentativa delle persone con autismo e delle loro famiglie, ma durante la discussione della proposta di legge in questione non è mai stata chiamata in Parlamento per essere audita: «Forse avremmo disturbato», dice amareggiato Speziale. E spiega che «con la Fish avevamo chiesto che nel testo si parlasse di progetti personalizzati, mentre la legge che è stata approvata è una semplice legge cornice, che non dice nulla e non dà nulla in più, essendo prevista l’invarianza dei costi: ci sono spunti buoni, ma lasciati nell’indeterminatezza.In Italia già è difficile far applicare leggi estremamente specifiche, figuriamoci una legge come questa».

Un altro punto critico per Speziale è il fatto che questa legge è la prima legge sulla disabilità che l’Italia approva dopo la Convenzione Onu: «ma non vi fa alcun riferimento, come non fa riferimento all’articolo 14 della legge 328 che parla di progetto individualizzato, senza il quale non c’è presa in carico globale. Intervento precoce e intervento globale sono i presupposti per avere un miglioramento della presa in carico concreta». Anche dopo la legge quindi ci sarà da lavorare, perché gli interventi precoci e quelli globali entrino nei LEA e nei LEP. Sarà più importante che avere l’autismo nel titolo di una legge.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo su tutto: Liana Baroni

Unknown ha detto...

Caro Gianfranco il disappunto di Roberto Speziale non è comprensibile, la legge parla dei trattamenti da applicare nello spettro autistico e degli aggiornamenti scientifici e di ricerca ad ampio raggio. il riferimento all'articolo 14 della legge 328 si dovrebbe applicare a tutte le persone con disabilità.Prematuro parlare di progetti se non vi sono le premesse di ausili educativi indispensabili allo sviluppo di capacità comunicative e sociali che sostengono questa difficile disabilità.

Anonimo ha detto...

Naturalmente il mio "Concordo su tutto" era riferito al commento di Gianfranco: No al disfattismo, si al confronto serio. Non certo alla posizione Anffas che non condivido. Aggiungo al giusto commento di Sonia che la legge ha un taglio sanitario, i Lea (non i lep) sono sanitari e se l'autismo è riconosciuto nei Lea, ovvero se sono riconosciuti i trattamenti sanitari intensivi di abilitazione, un bambino o un adulto avrà lo stesso diritto ad averli quanto un diabetico ad avere l'insulina o uno ad avere una operazione di appendicectomia . i soldi si dovranno trovare perché è un diritto legato alla salute e questo non si può discutere e le Regioni dovranno darsi da fare .
A presto Liana

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