domenica 14 settembre 2014

"Tagliata un'ora su 4 a mio figlio autistico"

Domanda: cosa farà Angsa Torino leggendo (ammesso che la legga) questa notizia? Si girerà dall'altra parte? Convocherà tra un mese, con la tempestività a cui ci hanno abituato la vecchia e la nuova (?) gestione, il mitico direttivo per "sondare" la situazione? Lo stesso direttivo chiederà la consulenza di un esperto e si riconvocherà a febbraio? A quel punto si prenderà atto che non ci si può scontrare (non sia mai) con le istituzioni ("la goccia prima o poi perfora la roccia": questo è un pensiero largamente diffuso... con gli eccellenti risultati che sono sotto gli occhi di tutti) e allora meglio rinviare ad aprile - maggio quando tutti si saranno dimenticati di questo spiacevole incidente di percorso?  
Interessa a qualcuno che il papà protagonista dell'articolo dichiari: "Provo una sensazione di sconforto, anzi di disgusto. In queste situazioni senti che sei sempre più solo..."
C'è una possibilità su un miliardo che Angsa reagisca, invece, immediatamente, promuovendo iniziative efficaci ed esemplari? Che l'associazione dia un segno, pur piccolo, di vita?
Come sempre lo scopriremo... solo vivendo

Fonte "La Repubblica del 14-09-2014"


TORINO. «Provo una sensazione di sconforto, anzi di disgusto. In queste situazioni senti che sei sempre più solo, che se hai le risorse puoi dare a tuo figlio ciò di cui ha bisogno, un educatore, una scuola privata; se non ce
l'hai resti solo, tu e l'autismo». Mario, il nome è di fantasia, è un dipendente pubblico e ha un figlio autistico di 18 anni che quest'anno frequenterà il terzo anno del liceo scientifico. L'altro giorno l'insegnante di sostegno di suo figlio l'ha chiamato per dirgli che da quest'anno, da domani, gli starà accanto 3 ore al giorno anziché le solite 4. La causa: i tagli.

Come farà con suo figlio?
«Senza quelle ore entrerà alle 8 e uscirà alle 11. Per fortuna ho mia madre che può andarlo a prendere, ma ha 75 anni e non posso chiederle troppi sforzi».

L'anno scorso quante ore di sostegno aveva a disposizione suo figlio?
«In prima faceva 20 ore alla settimana, l'anno scorso eravamo già scesi a 18 e adesso siamo passati a 15. Ma tre ore al giorno di scuola non hanno senso. A questo punto sarebbe meglio che se ne stesse a casa».

Ci sono altri nella sua stessa situazione?
«Nella scuola di mio figlio altri 4 hanno un rapporto educatore - studente "uno a uno": stessa situazione, appunto. Mentre altri 26 scontano anche loro una riduzione. Alla fine è come se mancassero 3 insegnanti. Dalla scuola stanno provando ad attivarsi per risolvere il problema. Ma non so cosa potranno fare davvero».

Sente che le stanno negando un diritto?
«Non ho problemi di orari con il lavoro, posso contare su mia madre. Ma quei genitori che non possono uscire dall'ufficio, come possono farcela? Alla fine mi viene da pensare solo a una cosa, che gli ultimi in questa società sono sempre più ultimi».

di Gabriele Guccione

4 commenti:

Anonimo ha detto...

D'accordo su tutto. Ma Angsa cosa può fare in questa situazione?
Silvia

Gianvi ha detto...

Cosa fare, mi chiedi?

1) Scrivere un documento in cui motivare l'immediato ritiro dell'atto che penalizza così pesantemente la famiglia e in particolare il soggetto autistico
2) Chiedere un incontro urgente in Provveditorato per discutere il suddetto documento
3) Chiamare alla mobilitazione tutti gli iscritti all'associazione, prevedendo la non entrata dei figli a scuola (almeno un giorno di sciopero, se lo vogliamo chiamare in questo modo...)
4) Informare di tutto ciò gli organi di stampa locali e le televisioni

Questo, Silvia, dovrebbe fare (a mio parere, naturalmente) una associazione che dice di essere dalla parte delle famiglie e dei loro figli autistici!

Ti ringrazio dell'intervento, a presto

Anonimo ha detto...

Hai ragionissima! Saluto Silvia
Marco

Anonimo ha detto...

Qualche volta bisogna avere il coraggio di denunciare la verità, come fa Gianfranco nella sua premessa. Condivido in pieno la sua ricetta sulle cose da fare immediatamente in questa situazione. Angsa le farà? Purtroppo, visti i trascorsi, non scommetterei un centesimo, ma spero di essere smentito
Salvatore

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