domenica 28 settembre 2014

Cara Luciana

Dopo il mio ultimo articolo sul "dopo di noi" ho ricevuto moltissime mail di solidarietà e appoggio. Difficile dire quella che mi ha colpito di più... Scelgo il messaggio di Luciana (che ringrazio affettuosamente per averne autorizzato la pubblicazione): una madre dolcissima e straordinaria che, lo scrivo senza alcuna inibizione, mi ha messo in grande difficoltà, raccontandomi in poche righe la sua difficile (anzi: difficilissima) vita.
E' da queste testimonianze che occorre ripartire per provare a dare un senso diverso al nostro modo di essere e di fare. Trovo stupefacente che le associazioni organizzino convegni altisonanti, che hanno in cartellone nomi prestigiosi e/o pseudo tali, in cui manca però la voce di certi splendidi personaggi il cui solo torto è essere normali. Persone che si raccontano in modo semplice, senza slide e articoli sui media battuti a ritmo tambureggiante! Come sarebbe bello se ad aprire o chiudere questi meeting fossero "le tante Luciana" che popolano questo Paese e che in silenzio sono i veri eroi del nostro tempo!
Voglio che tu sappia che ti ammiro molto, cara Luciana. Credo che tutti noi abbiamo bisogno di sapere che esistono persone come te, come tante altre mamme e papà, madri come Angela (a proposito sono riuscito a sentire anche lei telefonicamente: ne sono felice).
Grazie di cuore: Gianfranco

Buonasera Gianfranco,
sono Luciana, mamma di Simone, un ragazzo con danno cerebrale e del tronco, nonché non vedente. Simone ha 25 anni, anzi quasi 26 a novembre. Con lui ho altri due figli: Raffaello di anni 36 e Francesco di 23 anni, con problemi caratteriali.
Due anni fa ho avuto una ischemia cerebrale che mi ha lasciato come eredità crisi epilettiche e confusione, soprattutto quando sono molto stanca (e questo succede spesso). Sono mamma, moglie e anche presidente della consulta delle persone con disabilità del Municipio 9 a Roma. Sempre con grande tenacia ho cercato di portare all’esterno la voce di chi non poteva farlo al di fuori delle mura di casa.
Tante cose sono state fatte e sono contenta per gli altri. Ho sempre detto che ogni tassello messo è un sorriso per Simoncino.
Su Superando ho letto il tuo articolo che mi ha fatto stringere il cuore, tanto più quando ho appreso della grave e triste situazione di mamma Angela. Il dopo di noi è stato sempre una mannaia sul collo: fin quando hai le forze non ti rendi conto che il tempo passa, poi purtroppo capiamo di essere tutt’altro che invincibili.
Ho sempre pregato in cuor mio di poter chiudere gli occhi un secondo dopo Simoncino… Guardandomi intorno vedo però gli altri due figli che hanno tanto bisogno della loro mamma... Sinceramente mi addolora questa situazione. Ma come posso pensare a loro quando io e mio marito non ci saremo più? Il terrore è quello che i miei figli, non riuscendo a gestire la situazione, possano mettere Simone in un istituto, o che loro non sopravvivano a lui.
Chi si occuperà di Simone, chi capirà che con un gesto ti chiede il giochino, oppure l'acqua, oppure..?
Più si va avanti e più mi accorgo che quello che si urlava dieci, venti, trent’anni fa, lo si urla anche adesso. Anche se sono cambiate le persone, le parole sono sempre le stesse. Quanta finzione da questi politici, sono e rimarranno sempre dei parolai. Le associazioni che dovrebbero tutelarci dove sono? La situazione in cui viviamo non la capisce nessuno, solo noi famiglie perché siamo una grande risorsa umana, lasciata sola e spesso allo sbando
Vorrei fare molto di più ma mi accorgo che faccio sempre più fatica, e mi viene un sacco di rabbia quando vedo spuntare tanti fili argentati sulla testolina di mio figlio, lui che mantiene un viso da bambino.
Scusa se ho occupato il tuo spazio, ma avevo piacere di farti sapere che ci siamo anche noi.


                                                                                                                                              Luciana

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che meraviglia... Che poesia

Grazie, Marco

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