giovedì 12 giugno 2014

CARA ANGSA TORINO...

Pubblico, in questo post, una raccolta di immagini di Gabriele: ricevo spesso l'invito a realizzare format di questo tipo e ringrazio per l'apprezzamento e la simpatia.
Il link su cui cliccare è il seguente:    https://www.youtube.com/watch?v=fXMax9GQLoM

Siamo ormai a ridosso dell'estate. E' passato un po' di tempo da quando, era il 7 febbraio 2013, questo blog ha iniziato le sue pubblicazioni.
Do dei numeri che mi sembrano abbastanza interessanti. Alla data attuale il blog ha avuto 16232 visualizzazioni, 468 commenti, 203 post! Non male, vero? Penso di si, tenuto conto delle mie modeste capacità...
Ma più ancora che di questi numeri, seppure straordinari (almeno, ripeto, per la mia dimensione), vado orgoglioso per avere mantenuto l'impegno preso fin dalla pubblicazione del primo post: dare voce e spazio a tutte le opinioni, in particolare a quelle diverse dalle mie. Chi ritiene di essere stato, anche una volta sola, penalizzato o discriminato, lo segnali pubblicamente. Non esiterò a chiedere scusa.

Voglio anche raccontare di come, girovagando per internet, alcuni giorni fa, mi è capitata sotto gli occhi una pagina del sito di Angsa Torino (con molta prosopopea l'associazione in rete si chiama Angsa Piemonte Onlus, sezione di Torino, a differenza delle altre province). La pagina in questione era la seguente: http://www.angsapiemonte.it/index.asp?IDCAT=43.

Ho così notato che alla sezione "Pubblicazioni", con altri, è raccomandato
il libro "Una notte ho sognato che parlavi", di Gianluca Nicoletti. La motivazione è la seguente: un sito e un libro. Li segnaliamo per come Nicoletti riesce a parlare della sua esperienza come padre di un ragazzo autistico, toccando corde comuni in noi genitori, parlando dei fratelli, della società e della grande utopia del "dopo di noi".

Cito questa circostanza non perché, naturalmente, sia mia intenzione mettere in discussione l'invito rivolto ai soci a privilegiare alcuni siti e alcune letture (va da sé che "Mio figlio è autistico", scritto da un socio di Angsa Torino che devolve in beneficenza l'intero ricavato dei diritti d'autore, non meriti alcuna segnalazione). Sarei ipocrita, tuttavia, se non ricordassi a questa bella gente che Gianfranco Vitale ha sempre dato spazio a tutti i documenti di Angsa Torino (e Dio solo sa quanto alcuni di questi fossero, come dire?, discutibili) ; ha garantito, attraverso almeno un paio di importanti eventi legati al suo libro, la partecipazione tra i relatori della Presidente Porzi; ne ha sollecitato (vanamente) l'intervento in occasione di temi specifici del blog, ecc ecc (sarei in grado, se richiesto, di tradurre in esempi concreti questi "ecc ecc").
In cambio, con tutta evidenza, non c'è stata mai (MAI) la stessa sensibilità, e anzi  tanto nella vecchia stagionata guardia che nella cosiddetta nuova (?) - credo sia emerso il "fastidio" per un libro che, nello sforzo di raccontare fino in fondo la verità, non ha certo lesinato critiche a quella che si definisce
associazione rappresentativa dei soggetti autistici.
La diversità delle opinioni non è stata vissuta (ancora una volta) come arricchimento e risorsa, ma come il suo esatto contrario: bandita (come il sito dimostra) se non demonizzata! Ripeto: questo atteggiamento coinvolge tutta (TUTTA) Angsa Torino (oddio, non è che le altre province piemontesi si siano sperticate per il mio libro... Pensate che ad Asti l'organizzazione è stata di AMA).

Dico, in conclusione, a certe stupende signore e ad alcuni dotti signori che per quanto mi riguarda continuerò, se ne facciano una ragione, a fare lo stesso mestiere di sempre, dal momento che il loro non mi appartiene né mi interessa. Ero e resterò aperto alla critica, ringrazio e ringrazierò chi la esprime in termini costruttivi, tanto più nei miei confronti.
E' così che si cresce,  non sbandierando titoli e presunti meriti che valgono poco più (o poco meno) della fuffa.
Conseguentemente questo blog continuerà a dare voce e spazio a tutti, compresa la "grande" Angsa Torino, rappresentativa bla bla bla!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah che bello... Leggere e capire le parole! Bravo Gianfranco, Manuela

Unknown ha detto...

Belle le foto di Gabriele, ora sorridente, ora dolce, ora serio, in mezzo alla gente e davanti ai monumenti: delle occasioni di socializzazione e normalità che gli fanno sicuramente bene.
Adelaide

Anonimo ha detto...

Ho letto entrambi i libri e li ho trovati molto interessanti, tanto più perché raccontano esperienze diverse. A mio parere avrebbero potuto integrarsi perfettamente e resta incomprensibile l'atteggiamento di una certa Angsa (non di tutta). E' chiaro che alcune persone si sono sentite toccate e anziché rispondere con argomenti hanno scelto di utilizzare la linea della censura o del bavaglio. Non mi piace chi si comporta così. Marco (complimenti per la presentazione di Gabriele. E' bellissimo).

Anonimo ha detto...

La penso come Marco, due buoni libri (ma confesso che a me quello di Gianfranco è piaciuto di più perché più vero). Alle critiche si risponde con gli argomenti e io non mi ricordo che i protagonisti citati da Gianfranco abbiano mai risposto. C'è stata, inutile nasconderlo, una censura subdola che non può piacere. Questo è il nuovo di Angsa? Secondo me avrebbero dovuto dissociarsi pubblicamente.
Vinc

Anonimo ha detto...

Come Vinc e Marco penso che nel caso del libro di Gianfranco ci sia stata da parte di Angsa una più che evidente discriminazione, fermo restando il valore dell'altro libro. Si coglie nel post un legittimo rammarico ma anche il bisogno di continuare a garantire piena libertà di espressione di idee a tutti. Bene, insomma, fa Gianfranco a non rispondere con gli stessi metodi di Angsa Piemonte. Mi ha stupito che la nuova presidente abbia avallato queste scelte. Salvatore

Anonimo ha detto...

Complimenti per il video di Gabriele. Per quanto riguarda il resto la mia idea è che Angsa Torino (temo non solo quella) sia IRRECUPERABILE! Scusa la franchezza.
Un saluto a te e a tutti, Silvia

Anonimo ha detto...

La tua amarezza, Gianfranco, è comprensibile ma apprezzo molto la voglia di continuare a batterti per ideali veri, senza le ambiguità e gli opportunismi di un'associazione che da tempo ha abdicato alla sua missione.
Giulio

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