venerdì 19 luglio 2013

IL MESTIERE DI SCRIVERE

Ricevo e pubblico volentieri

Colgo l’opportunità di questo spazio sul blog per congratularmi innanzitutto con Gianfranco per la sua abilità di comunicatore, per la determinazione con cui porta avanti la sua battaglia per i diritti degli autistici adulti, ma soprattutto per la costanza con cui ha perseguito il suo progetto di scrittura.

Scrivere non è infatti cosa semplice, non lo è per nessuno, meno che mai per chi ha l’impegno gravoso e costante di seguire il figlio disabile, ritagliando per lui ogni possibilità di stare insieme, nel rispetto degli impegni della comunità in cui il ragazzo vive.
Solo chi ha una forte determinazione riesce a ricavare in mezzo agli impegni quotidiani momenti in cui buttare giù le idee prima che sfuggano, infilzarle con la penna o catturale con la tastiera del notebook prima che queste svaniscano soffocate dalle preoccupazioni degli impegni concreti di una non facile quotidianità.

Mi si permetta a questo punto una divagazione che nasce dall'immagine vista su La Stampa di ieri di Domenico Quirico fotografato una delle ultime volte al lavoro: il giornalista rapito in Siria da ormai cento giorni scrive seduto sul marciapiede con il notebook sulle ginocchia, in una strada del Mali da dove era inviato di guerra.
Chi come me cerca spazi tranquilli per poter raccogliere le idee e svolgere l’operazione, apparentemente semplice della scrittura, in realtà sempre più impegnativa e minata da tante distrazioni visive, sonore più facilmente comunicative, non può non rimanere colpita dalla determinazione di chi riesce a svolgerla in ambienti ostili o difficili.
Parafrasando Pavese, che nel suo diario “Il mestiere di vivere” ha analizzato non solo l’animo umano in modo insuperabile, ma ha fornito anche osservazioni tecniche sulla scrittura, ancora molto utili, vorrei formulare l’augurio a Domenico Quirico di poter presto tornare a casa e riposarsi prima di riprendere il suo compito di inviato di guerra dalle zone calde del mondo.
E a Gianfranco gli auguri di successo per il suo libro che svolge una battaglia altrettanto ardua.


Adelaide 

4 commenti:

Unknown ha detto...

Infatti la trincea non é solo al fronte ma nella quotidianitá delle nostre famiglie e nella consapevolezza che non cambierà ma potrá migliorare , potrá essere piú sopportabile. Grazie al l'impegno , alla denuncia, al lavoro . Grazie a Gianfranco ma anche grazie a te Adelaide che aiuti a divulgare la cultura sull'handicap come una risorsa . Grazie veramente.

Anonimo ha detto...

Mi associo a quello che, molto bene, ha detto Tiziana. Scrivere è difficile, lo é ancora di più quando si raccontano esperienze drammatiche. A modo loro Domenico e Gianfranco si rassomigliano... Ciao Adelaide, sei brava. Silvia

Anonimo ha detto...

Grazie a voi, Tiziana e Silvia, di leggermi e condividere qualche idea scaturita dal confronto che nasce da questo blog di Gianfranco.
Adelaide

Anonimo ha detto...

Quirico é un grande reporter. La citazione di Adelaide ci aiuta a mantenere viva la speranza di una sua liberazione e conseguentemente di un rientro in patria che speriamo vicino. Michele, Guggiano

Posta un commento