lunedì 19 agosto 2013

LA SCONFITTA DEL CINISMO

Queste immagini dei profughi arrivati il giorno di Ferragosto sulla spiaggia di Marghella, vicino a Siracusa, hanno fatto il giro del mondo. L'aiuto inedito, quanto commovente, dei bagnanti e dei vacanzieri di quella piccola spiaggia, estremo sud est della Sicilia, sono stati giustamente sottolineati dal presidente della repubblica che ha evidenziato come " di fronte alla tragedia di quanti cercano asilo fuggendo da guerre e persecuzioni, prevalga negli italiani un senso di umanità e solidarietà più forte di ogni pregiudizio e paura.


Non poteva mancare la voce di qualche dissenziente (a dire il vero avevo pensato a una definizione un po' diversa...), come il vice segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che su Facebook ha postato: "Che palle! Ora li manterrà il signor Napolitano? A quando, caro ex comunista, una catena umana per aiutare i 4 milioni di disoccupati italiani?".
Questo personaggio, parlamentare (!) europeo nonché collega di partito dell'ex ministro (dentista bergamasco) Calderoli, che recentemente aveva definito "orango" Cecile Kyenge, dopo le offese agli islamici e tanto altro, non ha mancato anche ieri di dedicare un affettuoso pensiero al ministro dell'Integrazione, che si era "permessa" (come osa farlo una di colore, avrà pensato il celtico) di dichiararsi preoccupata sulle conseguenza della situazione in Egitto: "Ma perché la sciura Kyenge non va a fare la ministra in Egitto?".
La catena umana, visibile in questo filmato, alla quale probabilmente hanno partecipato molti turisti provenienti dal nord, chissà se persino elettori della Lega, è la migliore risposta a tanto becero cinismo.
Ma nessuno lo dica al giovane Salvini, per carità... Dal suo comodo scranno di Strasburgo non penso che egli avverta forte il bisogno di imbarcarsi su una carretta del mare per sfuggire alla miseria e alla guerra: meglio navigare su Facebook! O, se proprio si tratta di salire su un'imbarcazione, molto meglio un giro in vaporetto a Stresa, circumnavigando Isola Bella e palazzo Borromeo sul lago Maggiore.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono in vacanza in un piccolo centro del Sud Italia, Bovalino marina, dove trionfa un degrado mafioso ma non culturale. A 8 km sorge un paesino che si affaccia sul mare, Benestare, luogo che io conosco bene per aver dato i natali a mio padre . Già lo scorso anno avevo avuto modo di conoscere dei profughi di colore ospiti del centro di accoglienza sorto in questo paesino e mi aveva colpito la solidarietà degli abitanti. Questo anno ho ritrovato alcuni di loro che praticamente sono stati adottati da questa popolazione. Mi ha colpito la storia di uno di loro morto qualche mese fa di cancro. La popolazione e il comune si sono prodigati affinché la salma facesse rientro in patria, sostenendo le spese.
Sono stati accolti anche dei profughi egiziani, tutti minorenni, e nei loro occhi ho potuto leggere la paura ma anche la gioia di avere un tetto sotto il quale dormire dopo giorni di navigazione in condizioni disumane.
Parteciperò domani ad una manifestazione sull'integrazione che si terrà in un altro paesino della costa Jonica, Ferruzzano, dove sarà ospite fra gli altri il Sindaco di Lampedusa.
Anche questa è la Calabria.
Marisa

Gianvi ha detto...

Ringrazio molto Marisa per l'appassionata testimonianza che ci ha regalato, a riprova di quanto - al di là del folclore delle dichiarazioni di chi, alla ricerca disperata della stessa visibilità che gli garantiva fino all'altro ieri l'appuntamento sui pratoni di Pontida o la raccolta nell'urna del divin Renzo B. delle preziose acque del Po (notoriamente tra i bisogni più sentiti dagli italiani...), c'è un'Italia solidale che combatte e sostiene concretamente gli Ultimi.
Rischia di non bastare: i Comuni sono allo stremo, come ricorda il sindaco di Pozzallo_ "Per mantenere queste persone dobbiamo anticipare delle somme quando poi, di contro, vantiamo un credito dallo Stato di 700 mila euro. Ci sentiamo abbandonati a noi stessi".
A Isola Capo Rizzuto, nella stessa Calabria di cui parla Marisa, il prefetto ha deciso la chiusura del CIE per motivi di sicurezza.
Allora: che senso ha, per la nostra classe politica, commuoversi davanti alle parole del Papa, se poi si lasciano soli i Comuni a fronteggiare questa drammatica emergenza?

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